domenica 13 dicembre 2009

9 - ATL, il dito di Kobe e lo show di Deron Williams

A L.A. due cose si sono spezzate: la striscia di 11 vittorie consecutive (ma aspettiamocene un'altra più "ristretta" lontano dallo Staple, contro avversarie più che abbordabili) e l'indice della mano destra, arto benedetto dal Signore alla nascita in quanto quello con cui preferisce tirare, di Kobe Bryant.
Il nostro, nonostante le 6 settimane diagnosticategli dal medico curante, si è presentato in campo contro Utah come nulla fosse, anche se l'infortunio si è fatto sentire, soprattutto nelle percentuali dalla lunga (un inusuale 1-9, soprattuto nei tentativi), segno che forse assisteremo ad un adattamento a "facilitatore", in attesa della completa guarigione.
La sconfitta contro Utah ha ribadito, inoltre, un paio di concetti:
a) Deron Williams contro i Lakers si diverte più del solito (altro ventello con assist in doppia cifra per l'ex Illinois)
b) Utah è una squadra vera, per organico ed allenatore (ma mi sembra scontato dirlo).
Boozer sembra essersi risvegliato dal torpore iniziale ed è tornato sulle sue solite percentuali (55% da 2 al momento di scrivere), ed è lui la vera forza trainante sotto le plance per i Jazz, in un momento abbastanza oscuro per Okur e il russo.
Sloan, da anni alla ricerca di una SG come Dio comanda, ha tirato fuori dalla pattumiera Wesley Matthews, ex Marquette che difende e sembra quasi sempre sottocontrollo in attacco, dove rimane limitato ma, probabilmente, consapevole di ciò e di dover cantare e portare la croce.

Parliamo di Atlanta: contro Toronto è arrivata la seconda vittoria stagionale in doppia cifra a danno dei canadesi, ma la notizia più rilevante mi sembra l'affermazione di Teague come degno erede di Bibby. Anzi, qualcosa di più, visto che, a mio parere, l'ex Wake Forest si adatta molto meglio ad un gioco in velocità, che permetta ai vari Smith e Williams di fare quello che fanno meglio, ovvero sfruttare la loro atleticità correndo e saltando per il campo, rispetto a Mike, uomo da metà campo che, tra l'altro, inizia a perdere mezzo passo a stagione.
JT non ha suscitato particolari emozioni negli scout, prima del draft, tanto da esser caduto alla 19 tra lo stupore di chi lo aveva visto giocare al college, dove aveva furoreggiato a più riprese.
Adesso sembra perfetto per giocare accanto a JC, anch'egli rivitalizzato dopo le purghe con NY e GS.

Se c'è una giustizia in questa lega (e spesso non c'è, vedere sconfitta di Washington contro Indiana della notte passata), queste due squadre, intese come Atlanta e Utah, ce le ritroviamo ad Aprile sul tabellone principale, in attesa di fare qualche vittima illustre.

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