mercoledì 16 dicembre 2009

11 - A San Antonio manca San Bruce

Agli amanti più intimi del gioco non sarà sfuggito il "rientro dell'anno", quello del Mac contro Detroit (partita peraltro stravinta da Houston).
Tracy si è ripresentato con una tripla in una decina di minuti, segno che la condizione è ancora lontana stando a chi lo vede tutti i giorni, o quasi, da due anni, ovvero coach Adelman.

McGrady, giocatore che trasuda classe e ha ispirato una generazione di ali piccole, avrebbe decisamente potuto essere, e a tratti lo è pure stato, il miglior esterno post-23, inteso come quello che vedete nel banner sopra, per talento, immarcabilità e duttilità. Non c'è una cosa che non sapesse fare bene, e molto: passare, difendere, andare a rimbalzo, segnare da ogni posizione e in qualsiasi lasso di tempo (ricordate i 13?).
Ringraziamo gli dei del basket per averci ridato un giocatore emana purezza ed eleganza dal momento in cui si allaccia le stringhe a quello in cui esce dal parquet.
Bentornato!

Parliamo degli Spurs: è evidente che qualcosina non vada.
I problemi, infortuni a parte, mi sembrano avere, da un paio di stagioni a questa parte, una connotazione sinistramente difensiva, causata soprattutto dalla graduale esclusione, anche per motivi anagrafici, del secondo giocatore più importante degli Spurs, dopo Duncan, del decennio: Bruce Bowen.
Tempo addietro dissi, per provocazione, che se a Popovich avessero offerto James, lui avrebbe rifiutato perchè, nel loro sistema, BB avrebbe fatto di più la differenza.

In questo momento, mentre l'area con McDyess, miglioratissimo sul finire della carriera, e Blair sembra in discrete mani (a proposito, visto accanto a J-Rich di PHX, il nostro sembrava quasi più basso, segno che la corporatura macistica e le braccia sterminate, unite ad una rabbia fuori dal comune e due canini che impressionano, sono realmente il motivo del suo successo al college prima e tra i pro, in misura minore, adesso),S.A. fa una fatica indicibile a difendere sugli esterni, per vari motivi: Parker è notoriamente un pacifista che metterei in crisi pure io sulla mia sedia da ufficio, Hill è decisamente sopravvalutato e non mi sembra capirci molto, soprattutto per quanto riguarda le rotazioni, Gino non ha più l'esplosività di un tempo e Jefferson deve ancora capire dov'è atterrato.

L'assenza di Bowen, un floor general difensivo se ce n'è uno (ricordate quando volevano portarselo in nazionale, per marcare gli esterni europei?) che ci metteva più di una pezza, e prendeva sempre in consegna il Kobe di turno, adesso pesa come un macigno.
Gli Spurs, un tempo, erano odiati per la loro durezza, la loro cattiveria, il loro volersi sbucciare i gomiti per vincere. Adesso meno, anzi, sembrano appagati e un po' troppo "schizzinosi" (Jefferson who?).
Aspettiamo di rivederli più avanti ma, per adesso, sembrano indietro.
Dannatamente indietro.

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