venerdì 11 dicembre 2009

8 - Don Nelson, il Barone Rampante e la pala

Golden State è la franchigia che più mi mette ansia in tutta la lega.
Intendiamoci, i Warriors, nell'anno dell'upset sui Mavs, avevano un loro perchè: c'era il Barone, il basket era ancora in stato proto-selvatico ma a tratti persino divertente, J-Rich giocava una discreta pallacanestro e Jackson mostrava il meglio di sè, dal punto di vista del carisma. Biedrins e Ellis stavano sbocciando.
Insomma, per quanto fosse anticonformista e facesse sembrare i Suns di D'Antoni una squadra ordinata, avevano travolto il neo MVP Klasse Dirk prima e lottato contro un'ottima versione dei Jazz dopo (vista la schiacciata del Barone nella all decade NBA, su un povero Kirilenko che quella serie la giocò, peraltro, alla grandissima?).

Oggi i Warriors sono la copia brutta di quella squadra. Nelson ha portato gli estremi al limite, ha ceduto in successione: Davis (Clippers), Belinelli (Raptors), Jackson (Bobcats), Richardson (Bobcats), portandosi a casa quasi nulla e rimpiazzandoli con rookie (Curry, Randolph, Wright), ex d-leaguers (Moore), veterani indisciplinati ed egoisti (Radmanovic, Maggette) o infortunati (Bell).
Nell'accozzaglia di Aukland, i meno peggio mi sembrano Biedrins, fuori al momento, lungo vero di esplosività fuori dal comune, per essere un bianco europeo, e Randolph che pur goccilando talento parte dal pino, sacrificato al dio dello smallball.

La cosa decisamente più preoccupante è che, con Mullin, un minimo di buonsenso sembrava ancora esserci nella dirigenza e le scelte societarie venivano prese con lo scopo di migliorare la squadra (pur commettendo qualche errore).

Il sospetto è che il g.m. Larry The Other Riley sia completamente piegato ai capricci di Nelson (tiratori da tutte le parti, neanche lo straccio di un difensore uno), che tiene letteralmente in ostaggio una franchigia.
Don nostro, innovatore, burlone, uomo sui generis, ha toccato ormai il fondo e ha già pronta la pala per scavare e portare con sè Ellis e compagnia.

Difficilmente se ne verrà fuori a breve, anche perchè difficilmente riesco ad immaginarmi una stella in scadenza prendere la via per San Francisco, in estate, considerando situazione, coach e franchigia.

Don caro, tornare a Maui a tempo indeterminato? Brutto?

1 commento:

  1. hai completamente ragione sulla follia di quello che siede in panchina...
    trovo semplicemenmte scandaloso ad esempio che un giocatore come Randolph sia utilizzato in questo modo, il prossimo partente sarà lui?
    lo spero per il suo futuro

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